Onorevoli Colleghi! - Il miglioramento della sicurezza sulle strade si compone di fattori umani e di fattori oggettivi. Tra questi ultimi il miglioramento delle caratteristiche dei veicoli è stato di gran lunga superiore a quello delle infrastrutture in questi ultimi anni. La normativa impone, infatti, molti investimenti ai produttori di automobili, con conseguenti maggiori costi a carico di chi acquista automezzi, ma per quanto concerne le infrastrutture prevede soltanto il rinnovamento della segnaletica, o poco più. Peraltro, le pubbliche amministrazioni, a distanza di quasi dieci anni dall'entrata in vigore del nuovo codice della strada (decreto legislativo 30 aprile 1992, n. 285), hanno eseguito solo in parte tale rinnovamento e adeguamento.
      Sembra opportuno estendere il concetto di sicurezza anche all'applicazione di tutte le misure infrastrutturali atte a rendere più chiara, e quindi più sicura, la visione della strada e la percezione degli ostacoli eventuali.
      La normativa vigente, mentre prevede l'eliminazione degli ostacoli e delle zone cieche lungo le strade, e in particolare nei pressi degli incroci, nulla prescrive per l'attenuazione dei gravi problemi di visione che affliggono i guidatori all'ingresso delle gallerie, al loro interno e all'uscita. Infatti l'esperienza detta, e la scienza medica spiega, che la pupilla ha tempi di adattamento alle brusche variazioni di illuminazione che spesso sono troppo lunghi rispetto alle necessità della guida. Ciò provoca l'impossibilità in molti casi di vedere con la necessaria tempestività gli ostacoli improvvisi e le stesse emergenze infrastrutturali. Il modo per

 

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ovviare a questo inconveniente è concettualmente quello di intervenire sulle infrastrutture, provocando un netto abbattimento degli sbalzi di illuminazione, attraverso una maggiore gradualità nel passaggio tra le due condizioni tra loro sensibilmente diverse. Si tratta cioè di armonizzare i tempi di adattamento della pupilla con la velocità di variazione dell'illuminazione. Le esperienze finora fatte per incrementare l'illuminazione nelle zone di imbocco delle gallerie nelle condizioni di massima insolazione hanno evidenziato il limite sostanziale della illuminazione elettrica in quelle condizioni. Peraltro, l'illuminazione delle gallerie durante le ore notturne provoca spesso un fenomeno di abbagliamento inverso, cioè un'improvvisa eccessiva caduta di illuminazione all'uscita delle gallerie fortemente illuminate.
      La materia riveste pertanto una seria rilevanza sia per gli aspetti della sicurezza stradale, sia per gli aspetti medici collegati.
      Una maggiore e più rigorosa regolamentazione dell'illuminazione delle gallerie durante le ore diurne e notturne dovrebbe portare ad un'importante riduzione del numero degli incidenti, molto spesso di notevole gravità, che si verificano, per via diretta o indiretta, a causa di una non corretta illuminazione. A tale scopo è stata redatta la presente proposta di legge, che si compone di quattro articoli.
 

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